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“Cibo spazzatura”: un vero “killer” per la salute

Il termine “cibo spazzatura” ( che deriva dal termine scientifico “junk food”), è riferito a qualsiasi alimento o bevanda ad alto contenuto calorico ma di scarso valore nutrizionale.
Per fretta, noia, conformismo o incuranza, ci nutriamo spesso con cibi troppo calorici, ricchi di zuccheri, grassi saturi e carboidrati complessi. Merendine al cioccolato, prodotti da forno con conservanti, patatine, bibite gassate, sono tutti cibi che soddisfano il piacere del palato ma che possono essere molto dannosi per la salute di tutto l’organismo.

Aranciate, cole, gassose e simili: apportano tante calorie sotto forma di zucchero, sono inoltre gasate più o meno fortemente, favorendo l’insorgenza della gastrite, contengono conservanti che vanno ad intaccare la nostra flora batterica intestinale. Fino a pochi anni fa contenevano coloranti cancerogeni, mentre adesso la cosa è quantomeno migliorata, anche se alcuni tipi sono sulla lista dei sospetti da parte di molti scienziati.
Merendine, biscotti, grissini, salatini e simili: autentici “pacchi” rifilateci dalla “moderna” industria alimentare. Sono quasi sempre alimenti pessimi. Oltre a contenere molto zucchero, contengono pessimi grassi non solo saturi, ma spesso anche idrogenati, che alcuni dei maggiori esperti internazionali reputano “farmaci di membrana”.
Fast-food: sarebbe più opportuni chiamarlo “killer-food”. Grossi e gustosi panini spesso pieni di zucchero (si, proprio zucchero nell’impasto del pane per aumentare la sensazione di piacevolezza nei giovani), con carne rossa zeppa di grassi e pure della peggiore qualità, con magari una foglia d’insalata verde giusto per acquietare la coscienza, patatine fritte che hanno qualcosa di “extasyante” e il tutto condito da mezzo litro di una qualche cola di turno. Roba da extraterrestri. Ma non sono solo gli americani che li mangiano anche bar spesso offrono tramezzini variamente farciti.
Distributori automatici: generalmente vi tutto ciò che si trova nelle distributrici automatiche di merendine e bibite e caffetteria è cibo spazzatura e attrae fortemente perché soddisfa il palato.

«In un regime alimentare vario ed equilibrato, una brioche confezionata o un sacchetto di patatine ogni tanto sono peccati veniali che non lasciano conseguenze», spiega Lia Rossi Prosperi, membro della Commissione dietetica del Ministero della Salute. «Ma basare la propria dieta su snack, merendine e cibi precotti può portare alla lunga a problemi di salute anche gravi. Questi prodotti, infatti, non trovano posto nella piramide alimentare consigliata dai nutrizionisti, in genere non apportano alcuni elementi indispensabili all’organismo (come fibre e vitamine), sono molto calorici e in certi casi contengono additivi e grassi potenzialmente nocivi.
In Europa sono più di 300 gli additivi alimentari permessi, dai coloranti naturali e artificiali fino agli esaltatori di sapidità (con la sigla da E620 a E640), come il glutammato e l’aspartame, eccitotossine presenti in moltissimi alimenti e accusate da molti di essere tossiche. È anche una sostanza cancerogena: l’Acrilamide. E’ una sostanza chimica prodotta dai cibi ricchi di carboidrati, quali le patatine fritte, quando vengono portati a temperature elevate. Scienziati inglesi, svizzeri e giapponesi sono giunti alla medesima conclusione che ad alti dosaggi è causa di cancro e danneggiamenti agli organi riproduttivi.

La Food and Drug Administration (FDA), assieme all’Organizzazione Mondiale della Salute (OMS), guardano a tale sostanza con “preoccupazione”. L’acrilamide è stata trovata in gran quantità sia nei punti vendita McDonald’s che Burger King; tale sostanza chimica si sviluppa per esempio quando si gira l’alimento su entrambi i lati per raggiungere l’effetto “crosticina croccante”: più è alta la temperatura, più l’alimento diventa croccante e più acrilamide si sviluppa.

Il consumo eccessivo di questo tipo di alimenti riguarda anche i bambini per i quali rappresenta la prima causa di sovrappeso e obesità; secondo l’ultima indagine “Okkio alla Salute” del Ministero della Salute, più di un bambino su tre di età compresa tra i 6 e gli 11 anni pesa troppo.

E recentemente è stato scoperto che il cibo spazzatura non solo fa ingrassare, ma può anche causare la depressione. Uno studio, pubblicato sul British Journal of Psychiatry che ha messo in relazione la dieta complessiva e depressione ha infatti stabilito che rimpinzarsi principalmente di cibi fritti, salumi, dolci, cioccolato e prodotti lattiero-caseari grassi aumenta la probabilità di cadere in depressione, mentre una dieta ricca di verdure fresche, frutta e pesce può proteggere da questa malattia. Gli esperti ritengono che gli alti livelli di antiossidanti in frutta e verdura, in particolare delle vitamine del gruppo B, assieme agli acidi grassi del pesce, possono contribuire a ridurre il rischio di depressione.

Fonti:
ok-salute.it
medicina-benessere.com
cibosostenibile.it
dietadellasalute.com

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