Stitichezza, diarrea, colon irritabile o “colite”, gonfiore, dolori addominali: oltre ad essere estremamente diffusi nel mondo occidentale, sono i segni più eclatanti che ci dicono che il nostro intestino è in difficoltà. Ma una cattiva funzionalità intestinale può essere anche collegata a problematiche di pelle, capelli e unghie fragili, stanchezza, raffreddori e bronchiti frequenti, malattie autoimmuni, ansia e depressione, allergie e intolleranze, cistiti, herpes, cellulite ecc… insomma il benessere intestinale ha un ruolo fondamentale.
Le funzioni che l’intestino svolge sono stupefacenti: da un lato infatti è un organo di assorbimento dei nutrienti, ma dall’altro costituisce una barriera fisica e immunitaria al passaggio di tossine, microrganismi, cibi indigeriti e proteine allergizzanti.
Il carico tossico intestinale è tenuto in parte sotto controllo da una flora batterica simbiotica “buona” che qui risiede e che contrasta la proliferazione di batteri nocivi, miceti, virus, parassiti ed esplica numerose altre attività essenziali, tra cui la sintesi di alcune vitamine e la neutralizzazione di diverse sostanze cancerogene.
Se la flora batterica è compromessa, alcune specie di batteri nocivi aumentano la produzione di acidi biliari cancerogeni ed esiste una relazione – evidenziata da diversi studi – per esempio tra tossine intestinali e carcinoma della mammella.
Attraverso l’intestino vengono assorbiti non solo i nutrienti principali, ma anche vitamine e minerali necessari agli enzimi, i responsabili di tutte le reazioni biochimiche che avvengono nell’organismo. Se l’efficienza intestinale non è perfetta, l’assimilazione di questi micronutrienti diventa problematica e gli enzimi non riescono a svolgere le loro funzioni.
Le principali cause all’origine di questo squilibrio della funzionalità intestinale sono le seguenti.
a) Cattiva masticazione, alimentazione non corretta ed errate combinazioni alimentari, che ostacolano i processi digestivi e permettono al cibo indigerito di arrivare nell’intestino crasso, ove scatena reazioni infiammatorie e provoca disbiosi (sostituzione delle normali popolazioni batteriche benefiche da parte di altre dannose), che a sua volta rende sempre più difficile la digestione. I cibi mal digeriti infatti, in presenza di disbiosi, vanno incontro a fenomeni fermentativi e putrefattivi, che portano alla liberazione di sostanze quali cadaverina e putrescina (sic!), provocano dolori e fanno nascere disturbi nei più disparati distretti corporei.
b) Reazioni di ipersensibilità ad alcuni cibi. Negli ultimi anni il numero di persone che presentano malesseri legati a intolleranze alimentari è aumentato in maniera rilevante. Le intolleranze conducono velocemente a disbiosi, sono una delle principali cause di malassorbimento e possono provocare gravi lesioni alla mucosa intestinale.
c) Turbe emozionali. Cervello e apparato gastrointestinale sono profondamente connessi dal punto di vista neurologico: stress, ansia, depressione e paura alterano le secrezioni acide dello stomaco e quelle basiche del tenue e tali modifiche del pH portano al proliferare di batteri dannosi. I fattori psico-emotivi influenzano anche la motilità della muscolatura intestinale, provocandone iperfunzione (che porta a diarrea) o ipofunzione (che determina stipsi). Non solo il cervello agisce sull’intestino, ma è vero persino il contrario: molti neurotrasmettitori, come la serotonina (il “neurotrasmettitore del buonumore”), sono prodotti anche nell’intestino; in caso di disfunzionalità intestinale, la formazione di neurotrasmettitori ne risente e possono manifestarsi disturbi del comportamento.
d) Stipsi. È sia causa che effetto del malessere intestinale. Il rallentamento del transito del materiale fecale determina un incremento anche notevole della tossicità e del passaggio delle tossine attraverso la mucosa.
e) Assunzione di alcuni farmaci, tra cui antibiotici, certi antidepressivi, corticosteroidi, FANS e pillola anticoncezionale (uno dei più potenti fattori di proliferazione di batteri nocivi e di produzione di radicali liberi).
Fonte:
eurosalus.com